L'ULTIMA SCOPERTA DI GIANLUCA ZENONE. RIFLESSIONI ESISTENZIALI SUL NEILA PROJECT
- Intervista di Francesca Ancona
- 4 giu 2015
- Tempo di lettura: 13 min

Neila Project, il nuovo progetto di Gianluca Zenone, artista, regista, ricercatore. La storia di una larva capitata per caso diventa oggetto di analisi agli occhi dell'autore, che comincia privatamente a riprenderla, a nutrirla, ad osservare le sue fasi di crescita e vita, l'evoluzione fino alla fine, alla morte. Si mette in evidenza così il processo ciclico vitale che coinvolge noi tutti, esseri del pianeta, dimostrando la semplicità dell'istinto naturale rispetto alla complicazione dell'uomo con le sue incoerenze e contraddizioni, orpelli inutili nel mondo senza senso che l'uomo stesso ha costruito.
Il primo video Perception, del progetto Neila, sarà in mostra a Transborda-Overflow, curata da Alberto Guerreiro per Book and Movies International Prize, Alcobaca (Portogallo), dal 1 al 10 Giugno 2015
In basso, l'intervista:

1) Parli dell'illuminismo come di un periodo topico, demonizzato qual causa dei mali, quando la storia dell'uomo è sempre stata intervallata da periodi di buio e ignoranza animale e da altri di luce e cultura; ad esempio la filosofia greca che in molti casi poneva l'uomo, come dici tu, sul piedistallo, essere superiore. Gianluca, ti senti un filosofo moderno? e quindi l'arte che parte ha in tutto questo tuo progetto?
Solo penetrando l'oscurità, lì nelle profondità delle tenebre possiamo ritrovare la scintilla divina che porta gnosi e ci eleva verso la luce.
Non sono un filosofo ma solo un'umile intermediario tra la dimensione che percepisco al di là del fenomenologico e questa dimensione virtuale in cui vivo.
Il mio atteggiamento è puramente gnostico, infatti mi ritrovo molto nel pensiero ellenistico che citi. In quel periodo non ci si metteva però affatto al di sopra, ma si osservava dal di fuori per rimanere al centro. Quel pensiero ha influito ed è stato influenzato non solo dalla Grecia, ma anche dall' Induismo e dalla cultura Persiana ed Iraniana. Nel Tasawwuf ad esempio troviamo la giusta alchimia tra scienza e fede, conoscenza e divinazione. Solo dove c'è un utilizzo raffinato di questi elementi si può collocare l'uomo d'intelletto puro e incondizionato.
L'illuminismo è stato invece il ventre dell'affermazione dell'ego e ha portato l'uomo fuori dal tutto connesso in un unico istante. Prima l'uomo era parte integrante della natura, poi si è messo al di fuori e ha cominciato a giudicare ogni cosa dal suo punto di vista, ritenendosi erroneamente al di sopra. Ne abbiamo guadagnato educazione, etica e morale strutturate all'unico fine di spostare l'attenzione sul raziocinio, soffocando il lato più romantico, anarchico, femminile del sé. Preferirei vivere in un mondo selvatico, sincero e maleducato piuttosto che in questo, ipocrita, mascherato di perbenismo, menzognero, privo di consapevolezza e per lo più saccente e di una disarmante povertà d'animo.
Parlare di Arte oggi ormai è complicato e imbarazzante, come parlare di Amore e Bellezza, nel mio progetto c'è tutto meno che Arte e comunque lo lascio giudicare ad altri. Sinceramente non ho una definiezione di Arte se non una visione troppo intima per ostentarla. Quindi preferisco non occuparmene e lasciarla fluire senza metterla in causa.
E' un pò come l'Amore, come la Morte, come il Sogno e come la Vita non sono che una costruzione della mente di chi le Crea. Nulla è Reale se ci si avvicina alla Verità.
2) Neila project, il tuo progetto, che diventerà un serial; qui la larva (Neila) è il simbolo dell'essere vivente, che sia uomo o altro, perché studiare proprio una farfalla e non un altro animale?
Le cose non avvengono mai per caso ma per sincronicità e non sempre c'è una spiegazione misurabile secondo i nostri limitati canoni. Neila è arrivata per comunicarmi qualcosa. Poteva essere qualunque altro essere vivente ma mi si è rivelata sotto le spoglie di una lapidoptera. Ad ogni modo non so se definire Neila il simbolo dell'essere vivente, quanto il simbolo archetipico del cambiamento, insito nelle regole naturali dell'universo. L'affidarsi all'accettazione del cambiamento: è proprio questo l'istinto di cui ci siamo privati, non c'è altro.
Se si comprende e si accetta il continuo mutamento e cambiamento diventiamo adeguati alle leggi del chaos, quindi torniamo ad esser parte della natura. Questo significa ritrovare sé stessi, perdersi nell'unicità del tutto.
Vivere nel sistema virtuale quotidiano ci allontana dalla verità giorno dopo giorno. Anche se la prova dell'esperienza sul materiale può elevarci spiritualmente.
Contano le intenzioni e il sentire dentro di noi, il resto non serve.
3) Parli di istinto naturale, che l'uomo ha perso a causa del pensiero e di tante pressioni sociali esterne, come se l'intelligenza non esistesse. Pensi che il mondo animale non abbia un'intelligenza, un pensiero, delle regole? Di certo (forse) è più semplice e giusto del nostro sociale ma penso che bisognerebbe essere animali per sapere davvero cosa succede in quel mondo, anzi, in quei mondi, perché ogni tipo di animale ha una sua società, regole ecc. Non possiamo basarci solo sulle farfalle, prendi le formiche ad esempio o le api, quanta complessità industriosa...
Non siamo pronti per esser scevri da ogni tipo di giudizio.
Le formiche sono nate prima di noi e moriranno dopo la nostra estinzione.
Pare da recenti studi che se compariamo un cubo composto da tutte le formiche del pianeta a uno composto da tutti gli esseri umani, otteniamo quasi lo stesso peso. Quindi non siamo la specie dominante (se poi consideriamo il virus o i batteri dovremmo prenderne atto). Noi invece studiandole creiamo il calcolatore che ci serve non solo per inquinare il cervello di internet ad esempio, ma contribuisce a complicare l'esistenza del pianeta per noi e per loro, causando così secoli di gestazione e resilienza che ci distraggono dal completare la grande opera, o forse l'opera è proprio questa, il continuare a creare i presupposto per fare esperienza e non riuscire a completarla, costringendoci bloccati in un eterno karma di sofferenza che forse in fondo è la nostra vera natura.
Il Fuco (il maschio delle Api) ingravida la regina in volo, poi perde l'organo riproduttivo e muore. La regina trasporta la sacca spermatica percorrendo a volte anche chilometri; crea le operaie e le guardiane, con l'unico scopo di salvaguardare la specie e uccidere chiunque si avvicini all'alveare per difendere se stessa Madre e Regina. Noi ci metteremmo a fare leggi su leggi a tutela dei Fuchi e incasineremmo il naturale evolversi della loro progenie.
Il giudizio serve solo a ragionare in termini di conflitto duale, dobbiamo andare oltre se vogliamo evolverci. La soluzione per noi potrebbe essere la castrazione totale del maschile e l'innalzamento del femminino a una nuova Era Matriarcale, così vediamo come va.
In natura non c'è il concetto della "paura di morire" e nemmeno il concetto di "Dio" eppure le altre creature in natura si preparano a morire e muoiono senza complicazioni emotive, assolvendo al loro scopo e facendo la loro esperienza prendono coscienza, affidandosi e accettando le leggi del tutto con una fede per noi disarmante.
Parliamo di filosofia, cerchiamo un modo per svegliare le coscienze, senza superare i nostri limiti e domare il nostro ego, il tutto utilizzando sistemi creati da multinazionali che noi finanziamo per legittimare guerre a favore sempre dei soliti che governano instillando paura e sublimando libertà con bisogni superflui, spegnendo le menti e confondendoci con educazione, istruzione, etica e morale.
Questo mondo che solo noi in natura creiamo e alimentiamo ci rende migliori o più intelligenti di un'Ape Regina poliandrica che uccide tutti i suoi uomini castrandoli dopo il rapporto, al fine ultimo di salvaguardare se stessa?
Cerco di ragionare in termini di unicità. Non esiste dualità: giusto/sbagliato, bello/brutto, bene/male, uomo/donna; tutto è parte del tutto. Seguendo questa filosofia ogni cosa, anche una falena è lo specchio del nostro io-interiore.
L'intelligenza non è nel cervello di un essere vivente, ma è a priori. Penso che un certo equilibrio dell'io-psichico (ovviamente fuori dalla norma) determini l'intelligenza individuale. Siamo prima archetipi e poi esseri di carne, quindi l'intelligenza non appartiene a noi ma ad una specie di archivio akashico cosmico diciamo. Dovremmo riconsiderare di analizzare le nostre "funzioni trascendenti" per dirla alla jung. Prendere consapevolezza attraverso la coscienza delle esperienze, delle connessioni e dei rapporti con le loro funzioni.
Non possiamo giudicare se non agiamo nel cambiamento e non facciamo l'esperienza di essere, perché altrimenti, non agendo, smettiamo di essere e non avremo l'esperienza necessaria per qualsiasi giudizio.
Avere coscienza per prendere consapevolezza ci farà vibrare sulle frequenze dell'Amore. Non mi sembra che in linea generale questo stia accadendo dentro molti, basta guardarsi intorno. Quindi sì, siamo in decadenza e l'uomo purtroppo sta deficitando ed è ben lontano da quell'intelligenza illuminata che lo ha portato ad estendere ed espandere i miracoli della natura.
Cosa facciamo oggi a parte sopraffarla per i nostri fini discutibili e superflui?
Dovremmo imparare a vivere sull'attimo, venerare la Madre e accudire i Figli, Amare incondizionatamente ed essere liberi, non dovremmo occuparci di molto altro, non c'è altra via per entrare in accettazione e lasciarsi fluire nel cambiamento entropico dell'universo. In fondo è così semplice c'è un solo Dio ed è lo stesso per ogni essere vivente e lo dico da un punto di vista assolutamente gnostico.
La Falena, per me rappresenta tutto il mistero che si cela dietro il velo della grazia della Madre che crea, muta e genera la vita trasmutando il proprio corpo e generando l'unico fenomeno che ancora non è stato del tutto contaminato dalla mente raziocinante dell'essere umano: morte e rinascita mediante trasmutazione.
4) Cosa vuoi dimostrare attraverso la tua ricerca e attività artistico-filosofica?
Niente. Nessuna filosofia, nessun cammino artistico, semplicemente non ho scelta.
Credo di essere una specie di medium connesso con qualcosa di sottile che mi sussurra di comunicare al cosmo il mio sentire. E' una condizione mistica quella che vivo mediante l'arte. Una sorta di preghiera. Potrei in effetti anche non pubblicare i miei lavori e non cambierebbe molto dentro di me, avrei assolto allo scopo già solo con l'esperienza. Rimane il dubbio se ha senso continuare a inquinare con il rischio di proseguire a creare cultura che con il senno di poi ci allontana sempre più dalla verità. Ma affidandomi cerco di far esprimere il simbolo al di là del mio senso critico e del mio gusto estetico, o per lo meno ci provo. E' un po' come digiunare, astenersi, ritualizzare. Il potere che può avere un processo creativo è stupefacente e trascende sia il mezzo che il suo testimone.
5) Parole tue « Noi ce la mettiamo tutta per rovinare le cose belle, con etica, educazione, regole, cultura, morale, buonsenso, struttura, politica e mediante l'utilizzo raziocinante della parola...» tu così pensi che la natura sia solo cosa bella, sana e buona, a questo punto legittimi anche cose naturali come l'omicidio, o parlando a livello animale, il mangiarsi l'uno con l'altro, la legge naturale del più forte, alcune regole educative che critichi sono state create proprio per evitare queste atrocità naturali. Come la vedi? Io posso condannare l'uomo sul fatto che ha solo tentato di proteggere sé (come essere superiore: illusione) e non l'animale, infatti gli animali continuano a scannarsi e l'uomo continua a mangiare e a torturare animali come fossero esseri inferiori
Si potrebbe scrivere un libro e rimarremmo comunque insoddisfatti nel tempo.
Partendo dal presupposto che non si muore ma cambiamo solo stato di coscienza, tutto ha un senso ingiudicabile nel cammino di esperienza.
Attiriamo eventi, anche quelli più duri perché sono parte di noi, dobbiamo prenderne consapevolezza.
Facciamo esempi pratici: creiamo uno stato di polizia e controllo a tutela del cittadino; risultato? Tutela di criminali legalizzati in uniforme e repressione del cittadino che perdendo tutto per atti criminali protetti da organi istituzionali, si rivolta e viene perseguitato da quell'organo che nasceva con l'idea di proteggerlo.
Questo modello lo puoi riportare ad ogni struttura o dogma etico, morale che l'uomo ha creato iprocritamente con l'unico fine di salvaguardare un elitè imperiale, muovendosi su controllo e privazione dell'unica funzione che ci rende vivi: la libertà di essere ciò che siamo senza esser giudicati. Chi davvero si batte per agire verso l'amore non ha alcuna via se non quella dell'illegalità. Questo fa riflettere non credi?
Meglio vivere solo venti anni nudi nel bosco, da raccoglitori, mangiando insetti, radici e cacciando senza ausilio di armi per poi morire giovani di morte naturale? oppure vivere novanta o più anni consumando e sprecando senza considerare i danni a popolazioni lontane che con ogni singolo gesto consumistico perseguitiamo?
E' una questione di empatia e di presa di coscienza, altrimenti niente consapevolezza. Tutto vibra e dobbiamo renderci conto di quale frequenza ci fa star bene e quale ci fa star male, parlo di buonsenso non di dualità, va da sé che se sto male e vibro male qualcosa non sta funzionando.
Cosa penso? Dedichiamoci al digiuno e nel tempo forse saremo meno corrotti e avvelenati; dedichiamoci alla preghiera, quella pura senza preconcetti, pregiudizi, dogmi religiosi, incondizionata, per elevarci ed essere in pace con noi stessi, gli altri che pensino da sé, non dobbiamo salvar nessuno sulla terra se non noi stessi; pensiamo ad amare in ogni istante e tutto il resto si metterà come deve.
Amiamo al di là del possesso e incondizionatamente.
Entriamo in accettazione perché non abbiamo potere sulla follia degli altri, ognuno può pensare solo a sé stesso e amandosi farà del bene di conseguenza.
L'unica occupazione per essere, sarebbe ricambiare tutto il male con il bene, sempre con sincerità, senza menzogna, in un cammino di purificazione dell'anima, fino alla fine del tempo, fino a seppellire la nostra anima in quella forza da cui si è generata.
Questa xenofobia imperante cosa ci sta dicendo in questi tempi? Che chi non teme la morte, fa un cammino di fede e si prepara alla maturazione di quell'evento che ci fa paura. Invece consumiamo esistenze ad aver paura di morire. Mi sembra assurdo. Secondo me dovremmo lasciarci suggerire e prendere coscienza di cose che sono parte di noi ma che la nostra cultura occidentale, imperialista, capitalista e guerrafondaia ha nascosto rendendoci schiavi e ignoranti. Finché ci sarà paura, ci sarà ignoranza che genererà odio. Lo sappiamo, quindi cosa stiamo aspettando?
6) Tu, hai sempre fatto arte ricerca, ricordo con entusiasmo i tuoi tanti progetti e video davvero notevoli. Sei arrivato finora a questo pensiero, ti evolvi di progetto in progetto mostrando tutto agli altri, a chi ti segue. Che impatto ha tutto questo sul tuo pubblico, quali sono le reazioni, c'è chi cresce con te, chi fugge, chi si oppone al tuo pensiero?
C'è chi cresce con me, dandomi e ricevendo; chi fugge sicuramente, parlo di cose che fanno paura e che non voglion esser viste o accettate, ma al di là dell'arte, nella vita non sono una persona facile, anzi direi per lo più inadeguata; c'è anche chi si oppone al mio pensiero, raramente, ma probabilmente solo perché non ne vengo a conoscenza. Non ho i riflettori così puntati e sinceramente non sono interessato al conflitto ma solo a confronti costruttivi.
Non sono in cerca di verità, ripeto per me è un'esigenza chi non ne ha voglia lo capisco. Vada altrove, il web è pieno di spazzatura oltre la mia, reciclare qualcosa piuttosto che un'altra dipende dal percorso individuale che si è scelto di fare.
Io tifo per chi getterà via la mia opera, perché magari arriverà a chi andrà a rovistare nel cassonetto e forse è proprio quello il pubblico che privo di giudizio alla costante ricerca potrà ricevere i mie flussi.
7) A livello artistico invece come si svilupperà la cosa, il Neila Project? si parte da una sorta di documentario a puntate che poi diventerà un film unico?
Prossimamente divulgherò i tre anni di riprese in un piccolo format doc. a puntate dove coinvolgerò amici musicisti per musicare le varie fasi di gestazione, dando più respiro all'osservazione del fenomeno catturato in questi tre anni.
Successivamente Neila sarà la protagonista di un serial.
Sto mettendo su un team per scrivere il pilota e poi mi affiderò. Ma il serial parlerà di tutt'altro, Neila sarà solo il centro di un micro e macrocosmo a lei subordinato.
8) Gianluca, tu ricerchi per gli altri o per te stesso, cioè, senti questo come una missione?
Per carità, nessuna missione. I profeti sono finiti e i messaggeri oggi sono tutti sordi e ciechi, ma parlano tanto. La parola è uno strumento di comunicazione limitato, dovremmo dedicarci di più all'Amore.
Non facciamo niente per gli altri, mai. Chi afferma il contrario mente prima di tutto a sé stesso e manifesta il suo ego alla ricerca di conferme e gratificazioni.
Siamo solo noi i costruttori dell'universo. Come dicevano i Jefferson Airplaine: "You're the Crown of Creation". Propongo diffusione gratuita di psichedelici per via area, tanto chimico per chimico, meglio avere scie psicotrope, sicuro cambia qualcosa.
9) Tu affermi che la morte non esiste bensì si tratta di una naturale evoluzione e noi umani non siamo pronti ad affrontarla al contrario degli animali, nel tuo caso Neila, la cosa che mi chiedo invece, e chiedo anche a te, è perché certi animali hanno paura della morte? Parlo per esperienza, sono molto a contatto con gli animali
Non aver paura di morire non vuol dire ammettere che la morte non esista di per sé.
Il concetto di morte sicuramente è un'elaborazione dell'intelletto umano.
La paura nell'animale scaturisce, come nei bambini piccoli, da cosa noi trasmettiamo loro. Gli animali assorbono e se ci spostiamo su piani differenti l'osmosi e la correlazione quantistica emotiva sono dietro l'angolo, parlo anche io per esperienza diretta. L'animale ha paura come noi di ciò che non conosce, ma accetta la morte. Casomai teme il dolore, fugge dalla sofferenza e si affatica per l'invecchiamento. Comprendere di dover prendere consapevolezza che stiamo semplicemente preparandoci a morire e quindi imparare a vivere è altra faccenda.
Siamo sulla terra per fare l'esperienza del dolore, della sofferenza e della carne.
E' una cosa naturale, sarebbe stupido e ipocrita credere il contrario e riempirsi la testa con tutte quelle stupidaggini new-age che ci allontanano dall'essere ciò che siamo. Amare e vibrare sulla luce non significa fare un'esperienza di maturazione senza sporcarsi le mani. Almeno questo quello che dobbiamo perseguire in questa dimensione terrena. L'Amore è una cosa meravigliosa, quando siamo innamorati voliamo fino in cima, siamo ai vertici, ma quanti sono disposti ad onorare anche il lato oscuro di quella forza? Mettendo via ego e orgoglio e Amando anche quando le condizioni si fanno avverse. E' tutto qui secondo me. Chiunque è in grado di Amare quando va tutto bene ed è tutto bello. Questo il senso che do alla Morte.
Non aver Paura di Morire eleva l'anima verso l'Amore completo, profondo e reale.
10) Ancora, tu parli di una realtà in pratica creata da noi, noi creiamo l'universo, in che senso? E la cosa è individuale (soggettiva) o lo facciamo assieme?
La fisica dimostra in modo abbastanza chiaro che tutto esiste in un unico istante.
L'asse del tempo non esiste come lo intendiamo noi. Il passato non c'è, ora che vivi il presente e nemmeno il futuro, quindi il tempo è una costruzione mentale che determina comportamenti e veicola la nostra mappa territoriale mentale. Ogni cosa accade perché noi la facciamo accadere. Siamo l'immagine speculare di Dio (in senso gnostico) quindi siamo noi i creatori del nostro universo, della nostra realtà. La realtà virtuale, ovvero quella che creiamo tutti i giorni attirando e respingendo eventi, è modificabile agendo nello spazio, perché se non ci muoviamo nello spazio non attraversiamo il tempo. Quindi il tempo è subordionato allo spazio che è subordinato all'agire che è subordinato al prendere coscienza. Questo ci porta ad acquisire consapevolezza e la consapevolezza non può diminuire (secondo principio della termodinamica dicono).
Ognuno mette in atto questo processo singolarmente ogni istante.
Tutto vibra su determinate frequenze, ogni cosa risponde a una lunghezza d'onda o comportamento particellare, quindi ogni esperienza, universo individuale creato, vibra in risonanza su delle frequenze connettendosi ad ogni esperienza, universo creato da un'altra persona. Siamo tutti connessi in un unico istante. Possiamo se vogliamo fare il salto evolutivo e chiuderci in sacro rituale silenzio per proteggere la nostra assenza dal mondo e ritornare trasmutati in creature evolute pronte a fare l'esperienza della morte per cominciare un nuovo ciclo di esperienza altrove.
Qui abbiamo già fatto abbastanza danni, ecco il messaggio di Neila.
Personalmente io ritengo di aver toccato le vette massime della materia e dello spirito in questa vita dimensionale. Ho avuto l'amore più grande e intenso che un uomo sulla terra possa desiderare di ricevere, non mi manca molto altro se non raggiungere quella stessa estasi trascendendo il tutto e affidandomi per davvero a un cammino mistico che mi faccia essere solo anima.
Non si può chiedere di meglio per prepararsi alla morte che di aver vissuto.
Come dice un mio amato compagno di avventure interdimensionali: "non c'è niente da avere paura".
Io sono pronto a seguire Neila e voi? Alhamdulillah

Tutte le foto del Neila Project potete trovarle alla pagina NewsPhoto
Invece il video Neila è visionabile qui:
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