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IL CONTE, IL PRIMO LIBRO DI BARBARA BUTTIGLIONE

  • Intervista di Francesca Ancona
  • 28 mag 2015
  • Tempo di lettura: 4 min

Barbara Buttiglione è un'autrice, scrittrice, pugliese. Una donna molto attiva nel campo dell'arte e della letteratura, instancabile, organizza, muove i giovani con iniziative stimolanti e interessanti, teatro, musica, sono tante le passioni messe in atto nella provincia barese. Il conte è il suo primo libro, immaginazione e storia vanno di pari passo assieme all'amore. La protagonista di questo romanzo è Elisabetta di Baviera, la famosa Principessa Sissi, personaggio poi mitizzato dai tanti film e scritti sulla sua vita. Una donna icona per Barbara che ha voluto omaggiarla in questo avvincente libro. Io, curiosa, l'ho intervistata...

Io: Barbara, perché questo amore, predilezione, per la figura di Elisabetta di Baviera, un'icona certo ma cosa rappresenta per te e cosa ti ha affascinato di lei da dedicarle il tuo primo romanzo «Il Conte»?

Barbara: Quello per Elisabetta è un interesse nato circa 5 anni fa: su un social network ho conosciuto una appassionata di letteratura e storia dell’Ottocento, come me, che mi ha presentato un’immagine di Sissi a me sconosciuta, molto affascinante, e da allora ho approfondito la sua storia leggendo una sua bellissima biografia. Con la mia amica virtuale abbiamo immaginato diverse ‘scene’ di una vita diversa per Sissi e dopo qualche tempo ho pensato che avrebbe potuto essere interessante per un certo tipo di lettori, così mi sono messa al lavoro e in due anni ho realizzato IL CONTE.

Io: «Il Conte», titolo riferito a Gyula Andrássy, amico intimo di Elisabetta, è una storia d'amore immaginata, appunto, tra lei e Gyula, nel contesto reale vissuto dalla regina. Può sembrare un esperimento facile ma in realtà quali sono state le difficoltà nell'imbastire questa storia?

Barbara: In effetti non è stato semplice, soprattutto perché ho dovuto cercare di mantenere coerenti i personaggi con il loro contesto storico e ho fatto numerose ricerche per far si che i tempi di viaggio, gli atteggiamenti e i comportamenti dei protagonisti fossero congrui con il periodo storico.

Io: Tu, da vera appassionata, hai viaggiato, hai visitato i luoghi dove la regina ha vissuto. Che emozioni hai provato, che sensazioni hai percepito sulla personalità, vita, di questa donna, per te chi era Sissi?

Barbara: Visitare Budapest e il Castello di Gödöllő, luoghi che Sissi amava moltissimo, è stata un’emozione immensa per me, la sua presenza è percettibile come un lieve ma continuo refolo di vento. Tutto in quei luoghi parla di lei…di lei e di Andrassy, un vero eroe per gli Ungheresi! Per me Sissi resta un simbolo: il simbolo di una femminilità coraggiosa e originale; il simbolo della felicità che sfiorisce sotto i colpi del potere e della sorte; il simbolo della forza e della fragilità delle donne.

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Io: Questa regina, Elisabetta, potrebbe essere un'eroina moderna e attuale, la paragoneresti alle donne di oggi?

Barbara: Credo che i confronti non sempre rendano giustizia ai loro termini di paragone: Sissi è stata certamente una figura innovativa e di riferimento per molte donne della sua epoca, un modello. Se vivesse oggi, molto probabilmente sarebbe una Sovrana attenta ai bisogni del suo popolo e una promotrice della cultura e delle discipline sportive…ne avremmo proprio bisogno!

Io: Barbara, avresti potuto scrivere di tutto, hai preferito descrivere la visione sociale ottocentesca, un periodo favoloso ma non facile; che mondo sogna Barbara Buttiglione?

Barbara: Spesso dico che sono nata nel periodo sbagliato: le atmosfere ottocentesche sono quelle che amo in assoluto. Un secolo del quale dovremmo recuperare il senso di cavalleria, i valori famigliari e, perché no, alcuni usi sociali, come il ballo, che avevano una funzione enormemente importante nelle relazioni amorose e non.

Io: Quando ti sei scoperta scrittrice? un mestiere non facile oggi

Barbara: Dopo aver pubblicato le prime poesie, ho voluto mettermi alla prova con la narrativa e, hai ragione, non è facile soprattutto se teniamo conto del mercato editoriale italiano. Oggi il numero degli scrittori eccede di gran lunga il numero dei lettori: siamo il Paese in cui si legge pochissimo ma si scrive moltissimo! Questo anche a causa dell’editoria a pagamento che offre a chiunque l’opportunità di pubblicare pagando laute o minime somme. A mio modo di vedere l’editoria a pagamento fa male: fa male a chi legge, perché abbassa notevolmente il livello delle pubblicazioni, e fa incrementare i prezzi; fa male a chi scrive perché si corre il rischio di fregiarsi del titolo di ‘scrittore’ senza aver ottenuto una valutazione professionale. Io ho scelto di non pagare per pubblicare, per cui il mio romanzo non risulta nell’elenco delle opere edite in Italia e lo sto promuovendo da sola…e ne sono orgogliosa.

Io: Cos'ha Elisabetta di Baviera di te, cosa vi accomuna?

Barbara: L’Elisabetta del romanzo ha molto in comune con me: le ho ‘prestato’ le mie emozioni, parte del mio vissuto, il mio coraggio e le mie insicurezze. La vera Elisabetta era molto diversa da me caratterialmente, ma senz’altro l’amore per la letteratura, i viaggi e la musica, quello ci accomuna, si.

Io: Il primo romanzo è come un primo figlio, quali sono state le tue emozioni e le risposte da parte del pubblico erano quelle che ti aspettavi?

Barbara: Quando ho spedito il primo manoscritto ero emozionatissima e impaurita: mi sembrava davvero di veder partire un figlio senza sapere che cosa ne sarebbe accaduto! Le prime reazioni dei lettori sono state entusiaste e mi hanno riempita di soddisfazione, così come la prima recensione di un giornalista, Italo Interesse, che mi ha fatto davvero venire i lucciconi!

Io: Cosa scriverà in futuro Barbara Buttiglione, hai già qualche nuova idea?

Barbara: Sì, in effetti, sono già al lavoro sul prossimo romanzo…ma è top secret!

Io: Questo libro, «Il Conte», a chi lo consiglieresti? A chi cerca il sogno, l'amore, un mondo che non c'è più...

Barbara: Una mia cara amica che lo ha letto mi ha detto che dovrebbero leggerlo gli uomini, visto che molti di loro si sono dimenticati o non sanno affatto come si parla ad una donna e come la si ama. Io lo consiglierei a tutti i lettori che amano sognare e palpitare insieme ai protagonisti…è per questo che io leggo.

Io: I tuoi prossimi appuntamenti, progetti?

Barbara: Conto di portare ancora in giro per le librerie il romanzo nella speranza che un editore serio lo ritenga valido e decida di pubblicarlo ufficialmente. C’è anche l’idea di portare in scena uno spettacolo tratto dal romanzo e una nuova avventura che dovrei intraprendere da settembre…non potrei vivere senza un progetto.

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